L’analisi attenta dell’attuale contratto di fornitura di energia elettrica e del profilo di consumo annuale (biorario e/o a 3 fasce) storico (e previsionale) del Cliente consente -note le previsioni aggiornate sugli scenari delle commodity- di individuare tra varie tipologie di offerte (es. prezzo fisso, indicizzato,…) la formula più idonea a soddisfare le esigenze del Cliente in base a quella che può essere un’esigenza di rispettare un budget di spesa annua piuttosto che di cogliere movimenti favorevoli attesi del mercato.
Una volta individuata la formula si tratta di definire ulteriori “parametri” della fornitura quali la durata in mesi, la presenza o meno della facoltà di swap formula (ovvero l’eventuale facoltà singola o ripetuta di cambiare da prezzo fisso a indicizzato o viceversa), la definizione di eventuali cap & floor (ovvero la definizione o meno di supporti (massimi) e resistenze (minimi) all’oscillazione che il prezzo dell’energia elettrica potrà avere), ed infine valutare in termini di ritorno di immagine per il Cliente la presenza o meno dei titoli che attestano l’impiego delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica.
Tra i parametri che possono influenzare un’offerta c’è sicuramente il tempo di recesso con l’attuale fornitore che se normato per tutte le utenze in BT (bassa tensione) dall’Autorità, viene lasciato libero di essere definito per tutte le altre utenze in MT (media tensione); tale parametro è espressamente indicato nelle condizioni generali di fornitura sottoscritte e va indicato in sede di richiesta di offerta.
Completa l’offerta infine la rivalutazione periodica, non solo in sede di scadenza di contratto, degli scenari effettivi rispetto ai previsionali per misurarne lo scostamento e per suggerire, se opportuno, un eventuale cambio formula e/o di alcuni “parametri”.